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Milano la scuola di moda

Un incontro esclusivo tra tradizione italiana e moda contemporanea

Studiare moda all’Istituto Marangoni Milano significa immergersi nella tradizione della primissima sede dell'istituto, fulcro della moda italiana contemporanea e del prêt-à-porter. Gli studenti avranno l'opportunità di esplorare la cultura del “Made in Italy” e le ultime tendenze, ispirate a un'attenta ricerca e sperimentazione e in grado di unire il lusso artigianale e la cura dei dettagli a effetti sorprendenti. Forti di una lunga esperienza e di un atteggiamento creativo e lungimirante nei confronti del design come del business, la città e la scuola hanno raggiunto una posizione di spicco nel panorama della moda internazionale. Gli studenti di IM Milano prendono parte a progetti speciali sviluppati con maison prestigiose, un'esperienza inestimabile che li aiuterà ad accedere alla fase successiva del loro viaggio nel mondo della moda.

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CORSI ACCADEMICI E ORIENTAMENTO
AREE DI STUDIO

Scopri un mondo di possibilità creative presso Istituto Marangoni Milano, dove ti aspetta una fusione di creatività ed esperienza nei settori del fashion design, del fashion business, del fashion styling e delle fragranze e cosmetica.

REQUISITI D'INGRESSO, VALIDAZIONI & BORSE DI STUDIO
Ultime Novità
Visione Eclettica, Direzione Audace: Il Mentorship di IB Kamara in Istituto Marangoni Milano

IB Kamara, una delle voci più eclettiche e visionarie della moda contemporanea, ha affiancato Istituto Marangoni Milano in qualità di mentor, per guidare e ispirare gli studenti del terzo anno dei corsi triennali in Fashion Styling and Creative Direction e Fashion Design & Accessories. Conosciuto a livello globale come Direttore Creativo di Off-White™, Kamara ha portato con sé una combinazione unica di pensiero concettuale, sensibilità culturale e visione concreta del mondo della moda, al servizio della nuova generazione di creativi. 

Sono entusiasta di vedere il lavoro della prossima generazione di designer e stylist in Istituto Marangoni Milano. Gli studenti di oggi stanno ridefinendo i confini della moda in modi audaci e originali, ed è un onore poterli supportare”, ha dichiarato Kamara. 

Nel corso di diverse settimane, gli studenti sono stati chiamati a rispondere a brief creativi proiettati verso il futuro della moda, integrando sostenibilità, identità e storytelling visivo in progetti significativi. Per entrambi i corsi, il concetto di upcycling è diventato un tema chiave, non come necessità o tendenza, ma come vero e proprio linguaggio estetico. In questo Mentorship, gli studenti di Fashion Styling sono stati incoraggiati a pensare come fotografi e narratori, utilizzando capi riutilizzati provenienti da guardaroba locali, negozi solidali e archivi personali per costruire narrazioni visive complete. Contemporaneamente, gli studenti di Fashion Design hanno esplorato la “maturità” dell’upcycling – dove materiali scartati diventano tele per l’artigianato, la memoria e la trasformazione. La sfida: progettare e realizzare un outfit completo upcycled che non fosse solo sostenibile, ma anche emotivamente coinvolgente e editorialmente potente.  

In entrambi i brief, gli studenti hanno dovuto mettere al centro le proprie radici, il proprio punto di vista e una sensibilità contemporanea, dimostrando che la moda consapevole può essere anche creativamente audace.  

Brillantezza Collettiva: Una Vetrina di Creatività Incomparabile 

Le presentazioni finali, tenutesi presso il campus di San Babila di Istituto Marangoni Milano, hanno riunito i sei migliori studenti selezionati tra i due corsi. Ogni finalista ha presentato una visione distintiva, coniugando tecnica e storytelling con grande impatto. Dallo styling emotivo e crudo a silhouette finemente costruite, ogni progetto ha riflettuto l’impegno della scuola per l’eccellenza, l’innovazione e l’individualità. 

Invece di eleggere un solo vincitore, IB Kamara e la faculty hanno preso una decisione senza precedenti: onorare tutti e sei i finalisti per la forza del loro lavoro. Ognuno ha portato qualcosa di autentico, dimostrando cosa può diventare il futuro della moda quando il talento viene coltivato, stimolato e supportato. 

La Conclusione del Mentorship 

I sei finalisti hanno avuto l’opportunità straordinaria di presentare i propri progetti direttamente a IB Kamara, ricevendo feedback personalizzati e preziosi da una delle voci più influenti del fashion system. 

Inoltre, i tre finalisti del corso di Fashion Styling sono stati selezionati per partecipare all’editoriale ufficiale che sarà realizzato in occasione della Fashion Show di settembre 2025. L’editoriale verrà pubblicato in formato booklet in stile rivista e distribuito a ospiti e addetti ai lavori del settore moda durante l’evento. 

Questa collaborazione rappresenta appieno l’impegno di Istituto Marangoni Milano nel collegare i nuovi talenti alla comunità della moda internazionale, creando un ambiente in cui le idee innovative possano prosperare e contribuire a plasmare la cultura di domani. 

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Il mestiere dello Stylist spiegato attraverso un Contest

Raccontarsi in tre immagini, attraverso la lente di un tailleur pantaloni genderless. Un’analisi introspettiva che diventa un esplosivo manifesto di moda. È forse l’esercizio più difficile: quello di mettersi a nudo per sfuggire agli standard e crearne di nuovi. 

Su questo challenge che si sono misurati gli studenti del Master in Fashion Styling, Creative Direction & Digital Content di Istituto Marangoni Milano sotto il mentorship esperto di Sissy Vian, Creative Fashion Director dell’edizione italiana di Harper’s Bazaar.  

Agli studenti è stato chiesto di presentare un progetto di styling sul tema Extreme Self, creando look che riflettessero se stessi, declinati in immagini delle quali l’autore – proprio come uno stylist professionista – doveva curare tutti i dettagli, dall’ambientazione al trucco, dalle acconciature alle luci e alle tecniche fotografiche. 

Un vero e proprio viaggio di moda condotto su un avatar di se stessi che scavasse nel profondo dell’ego ma che potesse anche essere visto come un faro stilistico coinvolgente per il mondo digitale. 

Premio ai vincitori: shooting fotografico con Sissy Vian 

A giugno, i tre progetti più forti – quelli di Viviana Buvinic, Edoardo Barbera e Andrew El Chaouifati – sono stati selezionati per uno shooting professionale con Sissy Vian e il suo team. 

Abituata a lavorare con i più grandi fotografi internazionali, Sissy ha giudicato il livello dei lavori degli studenti «notevole», apprezzando la coerenza concettuale e la qualità della ricerca visiva. Ai finalisti ha lasciato un consiglio prezioso: saper tradurre gli stimoli culturali della società in linguaggio di moda, con concretezza e visione. 

Cosa deve imparare lo stylist 

Il primo insegnamento di quest’esperienza: uno stylist ha sempre le antenne drizzate, fiuta tutti gli indizi del mondo che lo circonda, è curioso, rapido, proiettato in un presente in continuo divenire. Ma - e qui entriamo nel cuore del mestiere - una volta colti i segnali, dovrà essere capace di esprimerli in immagini di moda per raccontare una storia attraverso abiti, luci, accessori. 

Il progetto creativo: concept, styling, ambientazione 

Andiamo dietro le quinte del lavoro che hanno intrapreso gli studenti del Master guidati da Sissy Vian in questo Mentorship spiando dalla lente dei tre vincitori. La progressione dei loro progetti, i risultati raggiunti sono ottimi esempi di come si costruisca il lavoro di uno stylist. 

Il concept 

È il punto di partenza, quello in cui tutti i punti d’ispirazione si uniscono per dare vita a una visione unitaria. Un mood board che esibisce le parole-chiavi (poche, ma forti) e le immagini che hanno ispirato lo styling.  

Andrew El Chaouifati è andato ad eplorare opere d’arte che ha pouto collegare al suo desiderio di liberarsi dalle regole sociali per affermarsi com’è. L’idea della Body Dismorphia l’ha portato da Francis Bacon a Christo, da Michaela Starck a Simone de Beauvoir, da Man Ray a Cindy Crawford.  

Edoardo Barbera con Caos Calmo è invece partito dal suo conterraneo Luigi Pirandello per costruire un personaggio (se stesso) dalle multiple identità, in cui quelle non visibili creano una tensione in equilibrio tra realtà e rappresentazione. Ispiranti per lui sono stati il Meta-teatro dell’Intimità Valentino di Alessandro Michele, il film 8 e mezzo di Fellini, la couture di Viktor & Rolf, le foto e sculture di Brassaï e quelle di Steven Meisel.  

Per Viviana Buvinic è l’esplorare l’influenza della tecnologia sul nostro self a suggerire l’immagine di un corpo scollegato dal mondo digitale e in pieno reset identitario. In questo caso sono soprattutto immagini distopiche a condurre il filo: oggetti tecnologici desueti, tea-time subliminali, proporzioni alterate. 

Lo styling 

Una volta definito il concept, è il momento di osservare più da vicino gli outfit di moda e gli accessori che possono veicolare con più forza il messaggio. Il basco verde a pois di Andrew El Chaouifati ha le sue radici in Tom Brown, Comme des Garçon o Leigh Bowery. Edoardo Barbera va invece a esplorare la campagna Prada di Glen Luchford, Richard Quin e le luci teatrali di Paolo Roversi, o l’onirismo di Marcello Junior Dino.  

Poi c’è il make-up. La pelle diafana, priva di linfa vitale,  della modella di Viviana Buvinic esprime bene l’idea del corpo senza batterie. Il make-up sperimentale di Linda Cantello con un’esacerbata presenza del colore su guance, labbra e occhi inspira invece Barbera; mentre il volto di porcellana solcato dall’impronta rossa della bocca di El Chaouifati ricorda i make-up provocanti di Val Garland per Mc Queen e Westwood. 

L’ambientazione 

Ci siamo. Gli elementi ci sono tutti. Ora agisce il fotografo, sotto controllo dello stylist che gli spiega l’impatto che vuole produrre. E’anche qui che emergono i riferimenti culturali: rimembranze di film, foto, riviste, quadri, copertine di dischi, artisti underground agiscono in sinergia per dare all’immagine la sua forza narrativa e per trasmettere il messaggio. Tutto conta: il minimo accessorio, lo smalto, la luce proiettata sul viso, l’espressione, i gesti e la posa, gli oggetti, i colori… 

Styling, ieri e oggi: tutte le carriere possibili 

Uno stylist definisce il mood di un servizio moda per i grandi magazine. Ma puo’ anche essere il protagonista delle vetrine di una grande boutique. O definire l’immagine della campagna pubblicitaria di un brand. Scegliere gli outfit di una produzione cinematografica. O firmare l’identità visiva di un brand o di un personaggio.   

In un mondo digitalizzato, il suo occhio esperto e l’apprendimento delle tecniche numeriche l’aiuteranno ad apportare un contributo fondamentale ai contenuti di un sito o a rinforzare visualmente il messaggio di una piattaforma 

In tutti questi casi applicherà le regole viste sopra: conoscenza approfondita della moda, attenzione ai movimenti di società, e costruzione di un background che aiuti a veicolare il messaggio. 

 

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I'M MENTORS

I Mentor rappresentano un punto di riferimento strategico per i futuri talenti della moda, nonché fonte di ispirazione e guida per stimolare gli studenti ad affinare le loro capacità.

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