Gli studenti di Creative Digital Media Arts di Istituto Marangoni Firenze insieme a MEET
Gli studenti di Creative Digital Media Arts di Istituto Marangoni Firenze insieme a MEET

“A Fable for Tomorrow", è nome del progetto degli studenti del Master in Creative Digital Media di Istituto Marangoni Firenze, sviluppato in collaborazione con il MEET Digital Culture Center di Milano, e centrata sul concetto di sostenibilità e futuro.
L’opera, presentata all’interno della straordinaria Immersive Room del museo, del trae ispirazione dal primo capitolo del celebre libro "Primavera silenziosa" (1962) della scrittrice e biologa Rachel Carson, diventata un punto di riferimento per l'ambientalismo per aver diffuso una nuova consapevolezza di quanto la natura sia vulnerabile e soggetta all’intervento umano. A Fable for Tomorrow, primo capitolo del libro nonché titolo della mostra grazie alla proposta della studentessa Amane Aoyam, racconta di una primavera ormai priva di suoni e rumori per la mancanza di uccelli canori causata dell’atteggiamento distruttivo dell’uomo e avverte il lettore a interrogarsi su un futuro senza natura.
«There was a strange stillness. The birds, for example—where had they gone? Many people spoke of them, puzzled and disturbed. The feeding stations in the backyards were deserted. The few birds seen anywhere were moribund; they trembled violently and could not fly. It was a spring without voices.»
Rachel Carson
L’opera di Alessandro Corradini, intitolata "Un giorno di pioggia", affronta il tema della sostenibilità rappresentando il ciclo dell'acqua attraverso scene alternanti. Le immagini mostrano la bellezza incontaminata della natura e la presenza invadente di oggetti e sostanze create dall'uomo, mettendo in evidenza il conflitto tra l'armonia dell'ambiente naturale e l'interferenza distruttiva dell'uomo. Il video culmina in un'immagine allegorica di un futuro deturpato dall'inquinamento, simboleggiando le conseguenze delle nostre azioni irresponsabili sull'ambiente.
Giuditta Magnini ha presentato "The Other Woman", un'installazione articolata in due capitoli che esamina l'evoluzione del rapporto tra esseri umani, natura e tecnologia. Questo lavoro descrive una società caratterizzata da un inquinamento causato dalla tossicità dei dispositivi, che sposta l'attenzione dall'ambiente alla tecnologia. Un futuro distopico è protagonista di questa installazione, in cui le macchine svilupperanno più sentimenti degli esseri umani.
Iva Nešić invece ha realizzato la video opera "Rujna", girata nel parco nazionale del lago Skadar in Montenegro, famoso per la sua biodiversità e patrimonio naturale e culturale, dove, l'interferenza umana ha portato problemi di sostenibilità nel flusso naturale del lago, causando danni alla sua biodiversità, alla qualità dell'acqua e alla protezione del patrimonio culturale. Questo lavoro offre uno sguardo iniziale idilliaco sulla bellezza naturale del lago Skadar, seguito dalla melodia della canzone popolare "Još ne sviće rujna zora" (L'alba luminosa non è ancora arrivata), e si conclude con un tramonto che inghiotte l'illusione precedente, rappresentando la realtà distorta del futuro.
Le tre video-installazioni, realizzate dagli studenti di Istituto Marangoni Firenze, riflettono un atteggiamento cupo verso il presente, in cui il declino della natura sembra inarrestabile. Gli studenti esplorano la sensazione di frustrazione di essere spettatori inermi di questa situazione e pongono domande cruciali sul nostro reale contributo alla sostenibilità e sull'empatia verso la natura. Le opere utilizzano software AI, modellazione 3D e immagini del drone DJI Mavic 3, spingendo lo spettatore a riflettere sul proprio ruolo e il futuro del mondo.
Le opere sono state presentate durante una serata esclusiva che ha visto anche la performance live dell’artista Kety Fusco, talento della musica elettronica che usa l’arpa come strumento per esplorare sonorità inedite e interessanti che ben si sono sposate con le opere dei tre artisti.
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