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Da Schiaparelli ad Alessandro Michele: il saper fare italiano

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Da Schiaparelli ad Alessandro Michele: il saper fare italiano

16 settembre 2021
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La moda: l’emblema del Made in Italy nel mondo 

Il sistema moda, identificato come fenomeno culturale, è un'eccellenza del Made in Italy che vanta molteplici fattori identitari: qualità dei materiali, creatività e artigianalità. Il saper fare italiano e i laboratori di alta sartoria sono espressione di eccellenza di una filiera integrata composta da imprese che garantiscono, in ogni passaggio della creazione del prodotto, un approccio legato a tradizioni locali e maestranze. Il talento di bottega si trasforma in industria senza perdere le sue caratteristiche peculiari e custodisce l'alto artigianato come tocco intangibile della produzione, un'intuizione visionaria che ha rivoluzionato l'economia nazionale e consolidato una realtà irripetibile in altri paesi. Le collezioni autoriali si nutrono di questa concezione manifatturiera, in un continuo scambio per realizzare abiti di lusso pregiati dalla manualità di lavorazione. Questo è anche il background di conoscenze che ha avviato la carriera di Alessandro Sartori, Alumno di Istituto Marangoni e direttore creativo di Ermenegildo Zegna, che imparò dalla madre sarta le tecniche per confezionare abiti su misura.

Milano capitale della moda. 

Nel 1935 Elsa Schiaparelli inaugurò lo Shiap Shop in Place Vendôme, conquistò Parigi e diede inizio alla riconoscibilità dello stile italiano. Una fotografia del 1985 immortala al Duomo di Milano i maestri che meglio hanno saputo avviare ed esportare il Made in Italy: Laura Biagiotti, Mario Valentino, Gianni VersaceKrizia, Paola Fendi, Valentino Garavani, Gianfranco Ferrè, Mila Shon, Giorgio Armani, Ottavio Missoni, Franco Moschino e Luciano Soprani. Simbolo di progresso e successo, Milano ha saputo catalizzare l’attenzione sull'industria culturale della moda con un approccio intellettuale per promuovere sviluppo ed energie creative. Qui l’alta moda italiana ha trovato i giusti cambiamenti sociali ed estetici per realizzare abiti prêt-à-por·ter riuscendo ad influenzare direttamente l’acquisto, processo che negli anni '80 trova la sua consacrazione e fa della città meneghina il nuovo polo di attrazione del bello e ben fatto. In questo processo Istituto Marangoni si afferma come scuola di moda per eccellenza, diventando un prestigioso incubatore per gli stilisti del futuro che a Milano studiano in un contesto formativo pregiato.

Alessandro Michele, un nuovo linguaggio italiano

La complessità dei meccanismi che regola il mondo della moda richiede oggi un nuovo estro. Estetica contemporanea è quella che Gucci proietta da quando Alessandro Michele ne dirige la direzione creativa: una visione in bilico tra passato e presente dove è l'imperfezione della bellezza a raccontare le forme delle collezioni. Destrutturazioni, citazioni e ricostruzioni, il perimetro in cui lo spettacolo si contamina con la storia del nostro paese. L’italianità fatta di arte e cinema, ma soprattutto di maestranze che con dovizia e mani sapienti creano l’abito in un valzer di artigianalità e saper fare. Questo incantesimo è portato in scena nell'ultima sfilata con il pubblico dal vivo, un esercizio di stile per celebrare “l’intelligenza collettiva che cura la gestazione con brivido che infuria”. La necessità creativa e la volontà di svelare segreti artigianali sono il dna del Made in Italy.

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