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Diventare Art Director oggi

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Diventare Art Director oggi

Il percorso consapevole di Davide Lazzoni all’Istituto Marangoni Milano Design
04 settembre 2025
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In un mercato della comunicazione sempre più fluido e interconnesso, il ruolo dell’Art Director non può più limitarsi alla gestione estetica di un progetto: servono strategia, capacità narrativa, competenze digitali e una forte consapevolezza sociale. È su queste basi che si fonda il Master in Digital Art Direction di Istituto Marangoni Milano Design, pensato per formare figure professionali pronte a rispondere alle sfide reali del settore.

Il percorso di Davide Lazzoni, giovane creativo con alle spalle studi in Comunicazione e Visual Design, rappresenta in modo esemplare il tipo di formazione offerta dal corso: multidisciplinare, concreta e fortemente orientata al futuro. Dopo un primo approccio al design “craft-based”, Davide ha sentito l’esigenza di esplorare il lato più profondo e strategico della comunicazione visiva: «Volevo andare oltre l’aspetto puramente tecnico del design e approfondire la dimensione narrativa. L’Art Direction mi ha permesso di farlo, mettendo al centro non solo il "come", ma soprattutto il "perché" di un progetto».

Un metodo basato sulla pratica e sul confronto

Il Master in Art Direction si distingue per un’impostazione pratica, immersiva e allineata alle dinamiche professionali. Le lezioni sono affidate a professionisti attivi nel settore, capaci di portare in aula esperienze concrete e strumenti aggiornati. Gli studenti lavorano su brief reali, sviluppano concept completi per clienti esistenti, partecipano a progetti multidisciplinari e affrontano un tirocinio obbligatorio di 250 ore.

Per Davide, questo approccio è stato decisivo: «Le attività pratiche, il confronto con realtà esterne e l’interazione costante con i docenti mi hanno fatto crescere molto. Capisci subito che non stai lavorando su simulazioni, ma su vere sfide professionali».

Tra i progetti più significativi, ricorda con entusiasmo la collaborazione con Trussardi Casa e le attività di laboratorio su brand e concept innovativi: «Lavorare con clienti reali è stimolante. È il momento in cui teoria e realtà si incontrano e dove impari a pensare come un vero professionista».

Etica, accessibilità e design responsabile

Uno degli aspetti più distintivi del percorso di Davide è l’attenzione ai temi dell’accessibilità e dell’inclusione, che sono diventati il filo conduttore del suo lavoro e della sua tesi. In particolare, il progetto Bloom, presentato per il concorso internazionale D&AD New Blood Awards, nasce con l’obiettivo di supportare le persone con sindrome di Down.

L’esperienza ha rafforzato in lui l’idea che il design debba essere uno strumento inclusivo, capace di comunicare in modo efficace con il pubblico più ampio possibile: «Come persona con disabilità, credo che ogni progetto debba essere accessibile. Anche un dettaglio all’apparenza banale, come un testo troppo piccolo, può diventare un ostacolo. Comunicare bene significa non lasciare indietro nessuno».

Questo principio è diventato il nucleo della sua ricerca, oggi incentrata sul rapporto tra identità visiva e accessibilità, anche alla luce delle più recenti normative europee in tema di Digital Design: «L’etica nella comunicazione è fondamentale. I brand hanno una grande responsabilità nel rendere chiari e fruibili i loro messaggi, non solo esteticamente efficaci».

Nuove tecnologie e storytelling: una visione ampia

Il Master affronta con grande attenzione anche le trasformazioni in atto nel mondo della creatività digitale, tra cui l’introduzione di strumenti basati su intelligenza artificiale generativa, realtà aumentata e data-driven design. Queste tecnologie vengono integrate in modo funzionale alla progettazione narrativa, senza mai perdere di vista la coerenza del brand.

Davide ha approfondito in particolare l’uso delle genAI, affascinato dalle potenzialità che offrono, ma sempre con uno sguardo critico: «Le AI sono uno strumento potente, ma devono essere usate con responsabilità. Non sostituiscono il pensiero creativo, lo amplificano. Serve una regia consapevole, un metodo e una direzione chiara. Ed è proprio questo che il master mi ha insegnato».

Un’identità professionale solida e consapevole

Oggi Davide sta svolgendo il suo tirocinio in un network di agenzie creative, dove continua a mettere in pratica le competenze apprese durante il master. La sua idea di art direction si è evoluta, diventando sempre più consapevole, metodica ed empatica: «Non credo che il designer debba imporre la propria personalità nei progetti. Il nostro compito è raccontare l’identità del cliente, non la nostra. La creatività può emergere nel metodo, nello stile narrativo, ma sempre nel rispetto della marca».

Pur non avendo un piano a lungo termine già definito, Davide ha chiaro l’obiettivo più importante: continuare a imparare sul campo, collaborando con realtà diverse, ampliando lo sguardo e affinando la propria sensibilità progettuale. «In Istituto Marangoni Milano Design mi è sono stati dati strumenti, occasioni e contatti preziosi. Ora tocca a me metterli a frutto, ascoltare, crescere e contribuire a costruire una comunicazione più responsabile, accessibile e rilevante».

Scopri il Master in Digital Art Direction

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