Anni '90 il meltin pot della moda.

Rivoluzione minimalista nelle forme e nella cultura, lo stile nineties ha liberato i designer dell'opulenza degli anni 80, linee dolci e decise in un sublime racconto contemporaneo che apre al mainstream.

Il linguaggio casualwear si materializza in capi destrutturati, un contraddittorio stilistico tra underground e Prêt-à-porter. È il decennio delle sperimentazioni, grunge e pop fondono le loro reference senza ridondanze, un esercizio di stile che consacra anche nella moda il concetto “less is more” di Ludwig Mies van der Rohe. 

Giacca sporty abbinata a stivale maxi platform, salopette di jeans customizzata, top crop e anfibi Dr. Martens, riferimenti street in antitesi al mondo borghese dettano nuovi canoni estetici. Abiti a sottoveste, mini gonne tartan, trame di micro pull cropped avvicendate a camicie a quadri e gonne midi, sono trend che ancora oggi ispirano i designer nelle collezioni pared-down. 

Insider e accessori: il lusso del nuovo. 

Innovazione nei materiali usati per gli accessori, must have irrinunciabili da collezionare come pezzi unici. Si deve alla signora Miuccia Prada il nuovo nylon tecnico, sapientemente usato per modellare zaini, marsupi e accessori di pelletteria che diventano oggetti del desiderio. Un nuovo linguaggio che contamina il dialogo con l'arte classica, il nuovo percorso è un lusso da perseguire per i fashion addict che prima degli altri comprendono questa rivoluzione. 

Tendenze del lusso dunque, che anche oggi sono rispondenti ad un mercato in continua crescita e che necessitano di professionisti sempre aggiornati, come gli studenti di Istituto Marangoni che, all’interno del corso undergraduate in Fashion Design & Accessories tenuto presso la scuola di Londra, imparano a ideare e creare nuovi, iconici oggetti del desiderio.

Fenomeno supermodel, icone intramontabili degli anni 90. 

Le Top model. Le irraggiungibili, le prime fashion storyteller, influencer senza social e glamour a tutti i costi: Cindy Crawford, Naomi Campbell, Christy Turlington, Linda Evangelista, Kate Moss, Claudia Schiffer, Eva Herzigova e Stephanie Seymour. Non solo indossatrici, ma muse della cultura pop che rende reale l'incantesimo della femminilità. 

Gianni Versace intuì l'importanza strategica delle supermodel come interpreti dei valori del brand, volti cult divenute ambasciatrici attraverso un processo innovativo per raccontare la passione e il talento del genio italiano. 

Visione che ha omaggiato Donatella Versace alla Milano fashion week 2017. 

In chiusura, sono tornate sul catwalk Claudia Schiffer, Naomi Campbell, Cindy Crawford e Carla Bruni in abiti di lamè e spacchi vertiginosi, statutarie e irraggiungibili come vent'anni prima. 

Peter Lindbergh maestro della fotografia di moda.

Dobbiamo citare il maestro di fotografia Peter Lindbergh come rivoluzionario della fotografia in questo senso. È sua la copertina gennaio 1990 di British Vogue, per la prima volta sono insieme le giovani modelle Linda Evangelista, Naomi Campbell, Cindy Crawford, Christy Turlington e Tatjana Patitz. L’inizio della storia e del mito.

Avanguardisti e nuovo millennio.

Le rivoluzioni sono fatte da visionari che intuiscono il cambiamento secondo le proprie convinzioni. Gli anni 90 sono la frattura futurista interpretata dai direttori creativi di Chanel, Prada, Gigli, Comme des Garcons, Vivienne Westwood e Gianni Versace. Ed è proprio con Versace che una Alumna di Istituto Marangoni comincia la sua carriera come Junior Designer nella ricerca creativa e nel design di accessori in pelle per le linee Couture donna e per le collezioni Prêt-à-Porter. Parliamo di Paula Cademartori che ha conseguito il master in ‘Fashion Accessories’ nel 2006, diventando presto direttore creativo del marchio “Paula Cademartori”. 

Istutito Marangoni promuove e incoraggia il talento, attraverso il corso Fashion Design & Accessories (womenswear pathway & menswear pathway) è possibile apprendere le più moderne tecniche di fashion design e di design degli accessori nella scuola di Milano e di Firenze.